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Le patologie ortopediche del cane e del gatto possono compromettere in modo significativo la qualità della vita e la capacità di movimento dell’animale. Presso il nostro ambulatorio affrontiamo quotidianamente queste problematiche con un approccio specialistico e personalizzato, avvalendoci delle tecniche chirurgiche e diagnostiche più avanzate.

Il nostro team è altamente qualificato nel trattamento delle principali patologie ortopediche del cane, come la ricostruzione delle fratture, il trattamento della displasia dell’anca e del gomito, le patologie del ginocchio e le lesioni spinali, fino alle procedure artroscopiche. Di seguito sono riportate le principali patologie ortopediche di cui ci occupiamo, trattate con competenza, tecnologia e attenzione al benessere del paziente.


 

DISPLASIA DEL GOMITO

La displasia del gomito è una patologia ortopedica a base ereditaria che colpisce numerose razze canine, in particolare soggetti di taglia medio-grande durante la fase di crescita. Si tratta di una patologia dello sviluppo a eziologia multifattoriale, nella quale fattori genetici, nutrizionali e biomeccanici concorrono all’insorgenza della malattia.

L’eziopatogenesi è legata a una crescita non sincrona delle ossa che costituiscono l’articolazione del gomito — radio, ulna e omero — con conseguente incongruenza articolare. Questa alterata distribuzione dei carichi determina un sovraccarico selettivo di alcune componenti articolari, in particolare del compartimento mediale, favorendo l’insorgenza di infiammazione, microfratture subcondrali, frammentazioni ossee e distacchi cartilaginei.

Con il termine "displasia del gomito" si identifica un insieme di patologie specifiche, tra cui il mancato processo anconeo (UAP), la frammentazione del processo coronoideo mediale (FCP), l’osteocondrite dissecante (OCD) del condilo omerale e le incongruenze articolari primarie.

In assenza di un trattamento tempestivo e adeguato, queste condizioni evolvono progressivamente verso una grave artrosi del gomito, caratterizzata da marcata erosione della cartilagine articolare, soprattutto a carico del compartimento mediale (sindrome compartimentale mediale), con conseguente dolore cronico e significativa limitazione funzionale dell’arto.

Prevenzione e diagnosi precoce rivestono un ruolo fondamentale nel controllo della patologia. La prevenzione si basa innanzitutto su una corretta selezione dei riproduttori e su una crescita equilibrata del cucciolo, con un adeguato controllo nutrizionale e biomeccanico durante le fasi di sviluppo.

Una valutazione radiografica del gomito tra i quattro e i sei mesi di età consente di individuare precocemente eventuali alterazioni articolari e di intervenire tempestivamente, migliorando significativamente la prognosi.

L’artroscopia rappresenta uno strumento diagnostico e terapeutico di grande efficacia, permettendo una valutazione diretta delle strutture intra-articolari e il trattamento mirato di alcune lesioni, con un rapido recupero funzionale dell’arto. In molti casi, al trattamento artroscopico si associano specifiche osteotomie correttive, come l’osteotomia ulnare biobliqua e la PAUL (Proximal Abducting Ulnar Osteotomy), finalizzate a ridistribuire i carichi articolari e rallentare l’evoluzione artrosica.

PAUL (PROSSIMAL ABDUCTIN ULNAR OSTEOTOMY)

Si tratta di un’osteotomia dell’ulna stabilizzata mediante una placca dedicata di nuova concezione, progettata per consentire un corretto riallineamento dell’arto anteriore.
Questo intervento permette una redistribuzione più equilibrata dei carichi all’interno dell’articolazione, riducendo le sollecitazioni sulle aree danneggiate e creando le condizioni ottimali per il recupero della cartilagine erosa e per il miglioramento della funzionalità articolare.

La procedura rappresenta una tecnica innovativa, protetta da copyright, che richiede formazione specialistica e competenze avanzate. I nostri professionisti sono abilitati all’esecuzione di questo intervento avendo seguito corsi specifici di perfezionamento, garantendo elevati standard di sicurezza e precisione chirurgica.
 

ROTTURA DEL LEGAMENTO CROCIATO

Per comprendere al meglio questo tipo di patologia, è necessaria una breve introduzione riguardante l’anatomia del ginocchio (articolazione femoro-tibio-rotulea).
Il ginocchio del cane è un’articolazione sinoviale complessa che comprende tre componenti funzionalmente integrate: 
articolazione femoro-tibialearticolazione femoro-rotulea e apparato estensore.

La sua stabilità dipende in larga misura dai legamenti, oltre che dalla congruenza articolare e dall’azione muscolare.
I legamenti del ginocchio includono i legamenti crociati craniale e caudale, i legamenti collaterali e i legamenti della rotula.

Sono inoltre presenti altre strutture stabilizzanti correlate che contribuiscono in modo significativo alla stabilità, quali menischi mediale e laterale, capsula articolare e ​muscolatura periarticolare
L’integrità delle strutture anatomiche e legamentose del ginocchio risulta quindi fondamentale per il mantenimento della stabilità articolare; quando questo equilibrio viene compromesso, possono insorgere patologie degenerative di grande rilevanza clinica, tra cui la rottura del legamento crociato craniale.

La rottura del legamento crociato craniale (LCCr) nel cane rappresenta una patologia ortopedica molto frequente, che può interessare tutte le razze e tutte le taglie, sebbene con diversa incidenza. Nella maggior parte dei casi, l’evento traumatico acuto non costituisce la causa primaria della rottura, ma piuttosto l’evento finale di un processo patologico più complesso. L’origine della malattia è spesso riconducibile a un alterato equilibrio delle forze biomeccaniche all’interno del ginocchio, legato a fattori anatomici, conformazionali e muscolari.
La rottura del legamento crociato craniale è frequentemente associata ad altre patologie articolari, tra cui sinovite cronica, lesioni meniscali (in particolare del menisco mediale), lesioni del legamento crociato caudale e danni ai legamenti collaterali, contribuendo alla progressione dell’artrosi del ginocchio.
Il trattamento della patologia è prevalentemente chirurgico e si basa su due principali strategie:
  1. Sostituzione funzionale del legamento crociato mediante la ricostruzione di una struttura in grado di svolgerne le funzioni biomeccaniche (tecniche extracapsulari, ricostruzione con fascia lata, ecc.).
  2. Neutralizzazione delle forze agenti sul ginocchio, eliminando la necessità funzionale di un legamento crociato craniale integro, attraverso procedure di osteotomia tibiale.

Tra le tecniche di neutralizzazione delle forze rientrano la TPLO, la TTA, la TTO e la TWO.
TPLO (Tibial Plateau Leveling Osteotomy)
La TPLO è una tecnica chirurgica che prevede l’esecuzione di una osteotomia circolare della tibia prossimale, seguita dalla rotazione del piatto tibiale. Questo consente di ridurre o eliminare la spinta craniale della tibia durante il carico, stabilizzando l’articolazione senza la necessità di ricostruire il legamento crociato craniale.

TTA (Tibial Tuberosity Advancement)
La TTA si basa sull’avanzamento della tuberosità tibiale mediante un’osteotomia dedicata, con l’obiettivo di rendere le forze agenti sul ginocchio parallele al legamento patellare durante il carico. Anche in questo caso, la stabilità articolare viene ripristinata senza ricostruire il legamento crociato craniale.
L’osteotomia viene stabilizzata mediante placche e sistemi di fissazione specifici, consentendo una corretta guarigione ossea e il recupero funzionale dell’arto.

TTO (Triple Tibial Osteotomy)
La TTO combina i principi biomeccanici della TPLO e della TTA, prevedendo l’esecuzione di tre osteotomie a carico della tibia prossimale.
Questa tecnica consente di modificare sia l’inclinazione del piatto tibiale sia la posizione della tuberosità tibiale, ottenendo una neutralizzazione efficace della spinta craniale tibiale e una buona stabilità articolare.

TWO (Tibial Wedge Osteotomy)
La TWO è una tecnica che prevede l’asportazione di un cuneo osseo dalla tibia prossimale, al fine di ridurre l’angolo del piatto tibiale.
La modifica dell’inclinazione tibiale permette di diminuire la spinta craniale della tibia durante il carico, contribuendo alla stabilità del ginocchio senza la necessità di ricostruzione del legamento crociato craniale.



ARTROSCOPIA

Mediante l'utilizzo di ottiche di piccole dimensioni ,è possibile entrare dentro le singole articolazioni ,sia  a scopo diagnostico, sia a scopo terapeutico.
Le articolazioni che sono più trattate sono : il gomito, per le patologie legate alla displasia del gomito, la spalla, per l'instabilità e le alterazioni osteocondrali, il ginocchio per le lesioni legamentose ,meniscali e artrosiche.


 



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